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Feb.

17

8 modi per sopravvivere alla lettura di un libro noioso

A tutti sarà capitato almeno una volta di acquistare un romanzo “sbagliato”, che pagina dopo pagina si trasforma in una vera tortura ai limiti del dolore fisico. A me è successo. Parecchie volte. Come comportarsi, in tal caso? Ecco una lista di 8 modi per sopravvivere alla lettura di un libro noioso. In casi estremi, consiglio di seguire soprattutto l’ultimo…

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1. Focalizzare il valore aggiunto che renderà migliori, alla fine.

Di un aspetto si può essere certi: quasi ogni libro – talvolta anche il più terribile – può arricchirci in qualche modo. Sì, poiché la “semplice” azione di leggere porta con sé una serie di vantaggi e benefici in grado di migliorare la nostra vita sotto molti punti di vista: rafforza la memoria, allena la concentrazione e l’attenzione, amplia il vocabolario, potenzia le capacità analitiche, stimola la creatività, riduce lo stress, scatena forti emozioni positive e (spesso) accresce la cultura generale. Davanti a un mattone terrificante è dunque utile scendere a patti con l’idea che, dopotutto, arrivare all'agognata parola “fine” – che non ci sembrerà mai bella e brillante come in quell'occasione –, ci renderà persone migliori e più forti. Non male come valore aggiunto.

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2. Ritagliarsi uno spazio tranquillo, comodo e poco accessibile agli altri.

Isolarsi, spesso aiuta. Confrontato con una lettura di una noia mortale, il nostro cervello sfrutterà ogni minima occasione o stimolo esterno per farci desistere e passare a qualcosa di più divertente. Occorre dunque limitare questa possibilità. Se quel giorno dovesse piovere, ad esempio, è meglio voltare le spalle alle finestre. Persino osservare due gocce che scorrono sul vetro potrebbe portare ad appoggiare il volume e a tifare come mai prima d’ora per una delle due concorrenti. Vai goccia, vai!

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3. Buttare il cellulare.

E… no, dai, non intendo proprio buttarlo via. Sarebbe costoso e disumano. Riporlo per qualche tempo in un posto molto scomodo e dispendioso da raggiungere, ecco: questo sì. Come espresso al punto precedente, lo stesso vale per ogni possibile fonte di distrazione, in grado di sgretolare la più sottile patina di concentrazione e immersione nella lettura creata con immane fatica. E sì, chiudete fuori anche il gatto.

 

4. Caffeina. O teina, che dir si voglia.

Aiuta e molto. Non solo perché la molecola C8H10N4O2 ci rende più svegli e attivi, bensì anche perché stringere tra le dita una tazza tiepida ci farà sentire meno soli e abbandonati. In situazioni critiche, un compagno d’avventura con il quale condividere il peso della situazione è molto utile. Ancor più utile è se il compagno in questione è inanimato e solo difficilmente potrà cercare di distoglierci dal nostro intento. D’altronde anche la vita, al mattino, inizia solo dopo il primo caffè, no?

 

5. Fissare scadenze e obiettivi.

Il miglior modo per raggiungere un obiettivo difficile, complesso o noioso è scomporlo in piccole parti, più semplici da affrontare e sconfiggere. Un capitolo al giorno. Dieci pagine al giorno. Centoquaranta righe al giorno. Poco importa cosa si sceglie: la consapevolezza di essere vicini a un traguardo, seppur intermedio, saprà dare la spinta necessaria per continuare. In questo modo si possono anche visualizzare meglio i progressi compiuti e sentirsi più fieri di quanto fatto fino a quel momento.

 

6. Premiarsi.

Caramelle, cioccolata, un’ora di internet, un episodio di una serie tv appassionante: tutto ciò che ci piace e diverte può servire da ricompensa per la fatica spesa nel tentativo di raggiungere l’obiettivo prestabilito. E la stessa promessa di un premio finale moltiplicherà le energie e la motivazione per continuare fino al prossimo punto intermedio. Provare per credere. Gli zuccheri fanno miracoli.

 

7. Renderlo interessante in altri modi.

Se il libro è proprio insulso o repellente, si può sempre provare a renderlo più interessante in altri modi. Ad esempio porlo al centro di discussioni con amici e/o parenti (che se davvero tengono al nostro benessere psicofisico dovrebbero sentirsi pressoché obbligati a leggere anche loro lo stesso mattone). Mal comune, mezzo gaudio, si dice, no? Sentirsi parte di un gruppo unito aiuta sempre a superare le difficoltà. E, se non altro, ci si può sempre lamentare e sfogare con altri afflitti dallo stesso problema, in una sorta di gruppo d’aiuto e supporto. Anche questo può far bene.

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8. Lasciar perdere – eh che cavolo! A tutto c’è un limite.

Da ultimo, se proprio nulla di quanto appena descritto funziona e il libro in questione proprio non vuole saperne di andare giù nonostante tutti gli sforzi e la buona volontà, il consiglio migliore da poter dare è: lasciar perdere! Accanirsi troppo è inutile. La vita è una sola ed è troppo preziosa per perdere tempo a leggere libri orribili. La lettura è fondamentale, ma deve sempre essere un piacere e mai un’imposizione forzata. Se proprio non funziona, si può sempre donare il libro a qualcuno che saprà apprezzarlo (ma mai e poi mai va nascosto in casa o, peggio ancora, buttato via!) e passare a qualcosa di più appagante. Ogni volume ha il suo lettore e viceversa. È solo una questione di sapersi trovare.

 

E voi, cosa ne pensate? Avete mai dovuto affrontare una situazione simile? Come ne siete usciti? Avete altre tecniche utili da proporre? Sono curioso di leggerle nei vostri commenti.

 

Luca Bortone

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